Lo zafferano del Borgo
Zafferano al Borgo:
una storia di passione
Una spezia conosciuta fin dall’antichità, di provenienza asiatica, che nei secoli ha visto tanti ambiti di applicazione.
Si dice che nell’antica grecia il medico Ippocrate la utilizzasse per curare reumatismi e mal di denti. Nell’antica Roma la inserirono in cucina. Gli arabi poi la diffusero in Spagna con il nome di “safra” (da qui l’anglofono saffron) per via del giallo che gli stimmi diffondono dopo la cottura.
In Italia, prima della scoperta delle Americhe, era considerata la spezia più preziosa, utilizzata nel tessile (per colorare lana e seta), in cucina, nell’arte pittorica (in particolare nel periodo del Rinascimento) e, ovviamente, nei preparati farmacologici.
E dopo tanto perigrinare, lo zafferano è approdato anche a Borgo Colognola, dove viene coltivato con passione per essere poi utilizzato in cucina.
Ogni passaggio avviene con cura, dalla preparazione del terreno, alla scelta dei pistilli. Tutto rigorosamente a mano.
Un lavoro certosino, di passione appunto, se si considera che occorrono circa 200 pistilli rossi per fare un grammo di zafferano.
Tutto questo processo lo rende prezioso, non soltanto, quindi, il gusto e le proprietà curative.
Scopri di più insieme a noi, vieni a vedere come lo zafferano sia diventato un elemento caratterizzante di Borgo Colognola.